La più antica testimonianza della presenza degli Agostiniani nella terra di San Costanzo risale al 1445, quando il convento si trovava in località Monte Campanaro, piccolo castello poco distante da quello di Querciafissa (l’attuale Cerasa).
L’esigenza di vivere a più stretto contatto della popolazione fece si che il vecchio convento venne demolito e si dette inizio alla costruzione di un nuovo convento e dell’antica Chiesa dedicata a Maria Santissima Regina del Cielo ed a San Pietro, ma sempre indicata come Chiesa di Sant’Agostino. La sua costruzione iniziò nel 1610 e venne ultimata alcuni anni dopo. Nel 1811, durante il Regno Italico di napoleonica memoria, il Convento degli Agostiniani venne soppresso. In forza di questa soppressione, con ordinanza del Ministero per il Culto, in data 27 gennaio 1811 la Chiesa venne dichiarata succursale della Parrocchia e quindi aperta al pubblico.
All’interno della Chiesa erano presenti sei sepolcri e cinque Altari; di particolare interesse anche le tele, tutte ispirate dalle devozioni care agli Agostiniani: il Crocifisso, la Madonna, Sant’Agostino e San Nicola. Alle pareti sono poi appesi quattordici piccoli quadri di carta, con cornice in legno, a ricordo della Via Crucis. Nella Chiesa si può anche ammirare un Cristo Risorto del 1871.
In questa Chiesa, nel corso della Settimana Santa, viene allestita La Machina Di Legno Del Monte Calvario, con rievocazione della passione e morte del Nostro Signore. La sera del Venerdì Santo si snoda una suggestiva processione, retaggio di un’antichissima tradizione, con il simulacro del Cristo Morto deposto su un Cataletto con quattro lumiere seguito dalla statua della Madonna Addolorata.