Nella Cittadina di San Costanzo sino ad oggi non sono stati ritrovati documenti che abbiano dato una risposta esauriente alla nascita ed origine della festa della polenta. Interpretazioni più fantasiose che veritiere citano che sin dal 1700 i nobili di Pesaro e Fano, prima di tornare alle proprie dimore, venissero (ospiti dei conti Cassi) a chiudere il Carnevale a San Costanzo, nel teatro “La Concordiacon una festa lussuosa e trasgressiva. In piazza davanti alla gradinata che conduce al teatro, facevano preparare una lunga tavolata dove veniva servita della polenta. Questa, in segno di penitenza (compensare gli eccessi di carnevale) si mangiava scondita e in buona parte si distribuiva anche al popolo. Tutto ciò avveniva sin verso la metà dell’800. Successivamente, a causa di diverse problematiche (carenza del prodotto, epidemia ecc ecc), l’usanza viene mantenuta ma non a cadenza annuale.

All’inizio del 1900 un certo Alessio Morini, carrettiere, assieme ad un gruppo di amici del  Paese decide di riprendere la tradizione. La prima domenica di Quaresima, in piazza, venivano costruite grandi fornacelle in mattone e creta dove in grandi caldai di rame veniva cotta la polenta (farina di mais), poi stesa su tavoloni di legno, condita con sugo di salsicce e servita gratuitamente ai numerosi commensali. Negli anni 60′ la pro loco ha rilanciato in chiave turistica la sagra che viene riproposta anche d’estate.

Ad Oggi […] La Sagra della Polenta di San Costanzo è un appuntamento tradizionale per il territorio pesarese, certamente la sagra più antica delle Marche. Segna la fine dell’inverno e tradizionalmente si svolge nella metà di marzo.

Polentai all'opera

Foto di Wilson Santinelli

La Sagra della Polenta di San Costanzo è un appuntamento tradizionale per il territorio pesarese, certamente la sagra più antica delle Marche. Segna la fine dell’inverno e tradizionalmente si svolge nella metà di marzo quando, sotto la torre campanaria del paese e le sue possenti e antiche mura malatestiane, la domenica pomeriggio, vengono accesi i fuochi di legna per cuocere la polenta nei tradizionali cotti. La ricetta è molto antica, custodita gelosamente e tramandata da generazioni.

Sembra che, in origine, i nobili pesaresi usassero offrire, prima di rientrare a Pesaro al termine del carnevale, questo piatto povero alla gente della campagna. L’antica usanza venne ripresa dai “carrettieri di San Costanzo” agli inizi del ‘900 e non si è più spenta. Nel tempo la sagra ha raddoppiato il suo appuntamento: si svolge di solito la prima domenica di Quaresima e viene riproposta in estate a luglio, per dare l’opportunità anche ai turisti della costa di degustare e conoscere l’antica ricetta.

Per la Sagra della Polenta a San Costanzo si radunano maestri polentari provenienti da ogni parte d’Italia, tanto da arrivare a 18000 razioni di polenta offerta ai visitatori, condita seguendo le più svariate tradizioni: con il merluzzo, con la mortadella, la polenta con la farina di castagne, con l’aringa e certamente quella tradizionale con il ragù dei carrettieri di San Costanzo.

Negli stand gastronomici allestiti in piazza vengono riproposti anche altri piatti tipici della tradizione locale, come la trippa e i fagioli in umido, i tagliolini fatti con la farina di fave, pani con farina di mais, pannocchie cotte alla brace e dolci del carnevale marchigiano.

Il paese di San Costanzo, durante la festa, si anima di spettacoli e musica popolare, artisti di strada e attrazione per i piccoli ospiti.

Fonte: Articolo di Chiara Zirino | Folclore.it