Palazzo Cassi ,così come oggi possiamo ammirarlo, costituiva la residenza estiva della famiglia Cassi ed è il frutto di un’integrazione edilizia molto ben riuscita di tre unita abitative : palazzo Mei, acquistato dal Conte Francesco Cassi nel 1814 e due Palazzi appartenuti in precedenza alla famiglia Diotallevi.
Questa struttura vedeva ospitare molti personaggi illustri del periodo, come ad esempio il letterato Giulio Perticari assieme a sua moglie Costanza, figlia del noto poeta e scrittore Vincenzo Monti. Fino a pochi anni fa questo bellissimo palazzo ha ospitato il comune di San Costanzo prima che ne venisse cambiata la sede. Ad oggi, dalla sua inaugurazione nell’estate del 2013 ospita mostre e collezioni di particolare importanza.
Al primo piano, detto “piano nobile”, è presente una pinacoteca dove sono esposti tutti i dipinti appartenenti al periodo che va dal XVI al XVIII secolo. In una delle sue sale si trova una bolla rilasciata da fra Raphael Riphoz, uno dei Padri Inquisitori nel Processo di Galileo Galilei. L’anticamera del piano nobile, meglio conosciuta come Sala Napoleonica, accoglie invece una pregevole raccolta di litografie che mostrano il trasferimento delle spoglie di Napoleone Bonaparte dall’Isola di Sant’Elena alla chiesa degli Invalidi di Parigi. In un’altra sala sono invece esposte 14 rappresentazioni della Via Crucis appartenenti al XVIII secolo. Inoltre su questo piano esiste anche il museo dell’abitato Protostorico e della Necropoli Picena che conserva reperti risalenti ai secoli VII e VIII a.C. rinvenuti nelle compagne di San Costanzo.
Al secondo piano di Palazzo Cassi sono ospitate le Maschere del Castello della stilista Anna Lorenzetti che per hobby crea questi costumi con l’idea di “donare sogni di bellezza”. Le principali caratteristiche dei suoi abiti sono la ricchezza dei volumi, dei tessuti e il parallelo alleggerimento delle masse grazie a impianti metallici interni. Altra particolarità di questi costumi è la loro decisa verticalizzazione nei copricapi e nelle cornici delle maschere, per sottolineare ed enfatizzare il significato simbolico di ciascuna delle creazioni esposte. Le principali creazioni di Anna si rifanno ai tarocchi ai quali è appassionata, ma non nel senso di lettura delle carte, ella è appassionata al messaggio esoterico che possiedono, cioè il significato simbolico racchiuso in essi. Oltre alle maschere dei tarocchi Anna ha confezionato anche le maschere dei re magi, 12 secondo la tradizione medievale.
Sullo stesso piano è ospitata la collezione di quadri di Roberto Natale Patrizi, in arte Agrà. La natura e la campagna costituiscono un tratto caratterizzante della poetica dell’artista, infatti le sue opere sono per la maggior parte rappresentazioni di paesaggi dell’entroterra. Tra le opere esposte sono presenti le sue caratteristiche “finestre”, create assemblando tempere all’interno di vecchi infissi recuperati da case coloniche in rovina.
Per ultima, ma non meno importante, a Palazzo Cassi è esposta la mostra fotografica in bianco e nero a cura di Paolo Alfieri. In questi scatti sono raffigurate la banda cittadina, la sagra polentara e “La Matta”, ovvero un gruppo folkloristico che si esibisce durante le feste paesane.